Carlo Toffalori : Il matematico in Giallo. Una lettura scientifica dei romanzi polizieschi – Piccola Biblioteca Guanda, Guanda Editore, Parma, 2008, pagg. 268

Non si può sempre leggere Gialli, altrimenti si rischia di fissarsi: bisogna leggere anche qualcos’altro. Così questo Natale, assieme a dei bei gialli che analizzerò, proporrò anche dell’altro.

Comincio oggi da un libro di cui mi parlò anni fa, tra il serio e il faceto, Luca Conti: “Un libro interessante è quello di Toffalori.  In un panorama come quello italiano, insomma…”.

Ok. Vidi un po’ in giro dove potessi trovarlo. Devo dire che non girai poi molto: lo trovai infatti a Feltrinelli. Era copia unica. Lo acquistai. Feci bene? Vediamo un po’ prima chi sia l’autore.

Chi è Toffalori? Un saggista sconosciuto del panorama poliziesco? No. E’ un Professore di Matematica: insegna Logica Matematica all’Università di Camerino. Un bel giorno, non so per quale motivo (ma immagino che i gialli gli piacciano, altrimenti avrebbe scelto un altro tema più stringente, non so…scacchi, per esempio), butta giù una serie di capitoli, che a me paiono più che altro degli articoli, pubblicati da qualche parte, ognuno analizzante un aspetto della letteratura poliziesca avente un qualche legame con la matematica, didascalico o profondo.

Così, ecco che si snocciola, davanti ai nostri occhi, una serie di immersioni nel mondo del giallo, di Carlo Toffalori. Non me ne vorrà, ma la maggior parte di queste immersioni, lascia il tempo che trova: è sicuramente interessante, o meglio, sarà sicuramente interessante per chi non ha mai avuto rapporti col la letteratura gialla, o ne ha avuti molto relativi; ma per chi la mastica da parecchio tempo, lo è meno.

A me hanno interessato solo i capitoli che parlavano di teoremi matematici, messi in relazione con qualche autore o romanzo, perché qui Toffalori, che è un matematico, non dice ovvietà, o meglio non ripete quello che altri hanno detto prima di lui, ma aggiunge qualcosa di nuovo, commentando la cosa da par suo. Così, interessante, diventa la lettura di “Philo Vance e la formula di Riemann-Christoffel”, “Un giallo matematico: L’ultimo Teorema di Fermat”, “Altri gialli matematici: la Congettura di Goldbach”, “Vedovi Neri”, “Apoocrifi”, “Uomini e macchine”, “Matematica e scacchi”, in cui Toffalori illustra, commenta, critica quello che marginalmente o no ha una qualche sponda col mondo del poliziesco (Asimov fa la parte del leone e non poteva essere altrimenti, perché del resto oltre che scrittore di fantascienza soprattutto e di polizieschi assai meno, fu eminente biochimico). Talora, pur peccando in ripetitività, aggiunge qualcosa di interessante in “Pomposi e balordi”, che è un articolo molto buono, in cui analizza vari detectives secondo l’influsso matematico.

Invece, quando vuole parlare di cose in cui non può inserire il suo bagaglio personale, del resto dette e ridette da altri, cade nell’ovvietà.

Insomma, un volume godibile, ma anche ripetitivo.

A seconda di quello che si legge.

 

Pietro De Palma

Carlo Toffalori : Il matematico in Giallo. Una lettura scientifica dei romanzi polizieschi – Piccola Biblioteca Guanda, Guanda Editore, Parma, 2008, pagg. 268ultima modifica: 2014-12-20T16:08:10+01:00da lo11210scriba
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