Edward D. Hoch : L’assurdo sospetto del Capitano Leopold (Captain Leopold Plays a Hunch, 1973) – trad. Marcella Della Torre – Ellery Queen presenta “Estate Gialla 1980”, Mondadori, 1980.

estate 001Edward D. Hoch quando scrisse L’assurdo sospetto del Capitano Leopold (Captain Leopold Plays a Hunch, 1973) era già un autore sufficientemente famoso, per i tanti racconti che aveva già scritto, sotto diversi pseudonimi, nelle varie tipologie, soprattutto di Delitti Impossibili e Camere Chiuse, sia per i pochi romanzi fantascientifici e polizieschi, tutti però legati dalla medesima voglia di stupire il lettore.

La serie con Capitano Leopold, ha connotazioni diverse rispetto a quella di Sam Hawthorne, tutta votata alla risoluzione di Camere Chiuse: infatti le storie in cui compare Leopold sono niente di più che dei Procedurals, che hanno la particolarità di esaminare casi se non impossibili, almeno però non del tutto chiari.

Un esempio di questo tipo di scrittura, è dato proprio dal racconto che presento, pubblicato in Italia, in una Estate Gialla mondadoriana, “Ellery Queen presenta”, del 1980.

Il Capitano Leopold investiga su un caso in cui però egli non compare in quanto poliziotto ma amico del padre del supposto assassino: Mike Fletcher è un ragazzo di quattordici anni che stava sparando, in compagnia di amici, a delle lattine di birra, poste su un tronco, con un fucile Long Rifle cal.22 che gli ha regalato il padre, il Tenente Fletcher della Polizia, sottoposto di Leopold. Senonchè poco dopo che la madre lo richiama immediatamente perché non spari lì, dietro le case, in una boscaglia dove non c’è anima viva, ma comunque a circa trecento metri dalla prima abitazione, si ode un urlo proveniente proprio da quelle case: un professore di liceo, Chester Vogel, è stato ritrovato morto dalla moglie, ucciso da un proiettile vagante. Il proiettile estratto è un calibro 22.

L’autopsia rivela come il proiettile si sia fermato contro l’osso frantumandolo e determinando la morte di Vogel, ma pur essendo chiaro come esso sia un calibro 22. come quelli sparati dal quattordicenne, è troppo contorto e malridotto per essere apprezzato e valutato appieno. Il caso sembra chiaro, ma Leopold informato dall’affranto padre del presunto omicida, non è persuaso dell’accaduto, dopo aver visionato il luogo della tragedia, dove è andato a titolo personale, essendo troppo coinvolto (Fletcher e Connie Trent lo hanno invitato a casa loro in passato).  

La moglie della vittima, Katherine Vogel, è dura e spietata contro il ragazzo, attribuendogli la paternità della morte del marito: una pallottola ha forato il vetro della finestra, proprio vicino al suo telaio, e per un caso sfortunato pare abbia ucciso il professore. Tuttavia, la posizione della poltrona, che appare spostata rispetto a come sarebbe dovuta essere e l’attenzione della donna al suo orologio da polso, nonostante sia provata tanto da essere condotta in camera da una sua vicina Linda Pearson, come un tarlo, cominciano a rodere il Capitano Leopold, che pur non avendo indizi, si capacita, in virtù di non meglio precisate sensazioni, che la verità sbandierata non lo sia in effetti. E così comincia ad investigare.

E viene a sapere da dicerie che la stessa Sig.ra Pearson, una bella bionda vicina di casa, era stata più volte accusata di avere una relazione con la vittima, e che la Vogel aveva minacciato di morte il marito se non avesse smesso di trattarla; e che lo stesso docente possedeva nello scantinato di casa sua una pistola da tiro a segno, che tuttavia nessuno sa, neanche la moglie della vittima, che fine abbia fatto. Lo stesso Harry Pearson, attribuisce la morte di Vogel al figlio del Tenente Fletcher e pare non nutrire alcun sospetto nei confronti della moglie, che tuttavia giura al capitano di non aver mai avuto alcun contatto amoroso o addirittura carnale con la vittima. Del resto la pistola avrebbe lo stesso calibro di quello usato dal fucile.

Tuttavia, al sospetto che possa essere stata la moglie, si oppone una semplice considerazione della sig.ra Pearson: come avrebbe potuto ucciderlo senza essere vista dai vicini, giacchè la casa dei Pearson è praticamente attaccata all’altra, se ad uccidere Vogel non fosse stata la pallottola del Long Rifle ma della pistola cal.22? Questa considerazione, del resto è quella fondamentale, che Leopold riconosce essere azzeccata, e a cui non riesce a dare risposta, finchè parlando col padre di Mike, e interrogandosi sulla stranezza del comportamento della signora Vogel quando aveva fissato il proprio orologio da polso (“perchè le interessava tanto sapere che ora era, con il marito appena morto?”, pag. 295), da quegli esce un’affermazione che lo sorprende: si fissa un orologio non solo per sapere che ora sia, ma anche talora per accertarsi che sia funzionante.

Questa considerazione, unita ad una poltrona spostata, e alla rivelazione dell’operaio della Empire Glass Company che ha provveduto su richiesta della sig.ra Vogel, alla rimozione del vetro forato e alla sua sostituzione con uno nuovo, daranno modo a Leopold di scagionare il ragazzo ed inchiodare alle sue responsabilità un’omicida scaltro.

Racconto inusuale, ci si aspetterebbe un delitto impossibile o quantomeno una Camera Chiusa da Hoch, L’assurdo sospetto del Capitano Leopold sorprende per l’acutezza degli indizi raccolti e tuttavia per la loro assoluta vacuità, che però, concatenati in un discorso logico, finiscono per essere le tappe obbligate di una brillantissima soluzione, che mette ancora in luce come dietro un apparente e semplice caso di omicidio colposo (che in questo caso avremmo detto preterintenzionale, giacchè il presunto omicida sapeva che in aree abitate, seppure a ragionevole distanza, è vietato sparare) vi sia invece un’accurata messinscena, e che la stessa posizione della poltrona, ha un significato ben profondo. Quando non l’abbia la differenza tra un calibro 22 Long ed uno Long Rifle (o l’assenza di differenza), che al lettore italiano può sfuggire.22_Long,_22_LR,_22_Winchester_Magnum

Un meraviglioso racconto, di diciassette pagine (da pag.281 a 298 della raccolta Mondadori), che lascia attoniti, tanto più per la capacità di Hoch di sorprendere il lettore, con una rivelazione, quella dell’operaio, che sovverte tutta la logica fino a quel momento utilizzata, con una dichiarazione spiazzante, che nel momento in cui viene resa, pur non entrando minimamente nella dimensione del delitto, ma pur essendo legata esclusivamente alla sostituzione del vetro della finestra (e cosa c’entrerà mai?, pensa il mio lettore), scagiona il presunto omicida e dà modo al resto degli indizi di divenire invece che aleatori, probanti al massimo grado.

Un racconto di genio.

 

Pietro De Palma

 

Edward D. Hoch : L’assurdo sospetto del Capitano Leopold (Captain Leopold Plays a Hunch, 1973) – trad. Marcella Della Torre – Ellery Queen presenta “Estate Gialla 1980”, Mondadori, 1980.ultima modifica: 2015-05-31T12:27:25+02:00da lo11210scriba
Reposta per primo quest’articolo