Uno studio importantissimo su Agatha Christie

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John Curran : I Quaderni Segreti di Agatha Christie : nell’officina della signora del giallo (Agatha Christie’s Secret Notebooks,  2009) – trad. Diana Fonticoli – premessa Mathew Prichard – Oscar Scrittori Moderni, N° 2005 – Mondadori, 2010, pagg. 400.

 

Tempo fa si sviluppò un certo dibattito su altro spazio del web, e si dibatteva sul fatto che non solo Agatha Christie, ma anche altri autori sciorinati interamente nel loro opus da Mondadori, dovessero avere un loro posto fisso nelle librerie, e si osservava che, caso singolare, solo Italia e Giappone, forse, fossero le uniche nazioni oltre USA,Gran Bretagna e Francia, a riproporre ancora autori del genere poliziesco di più di 40-50 anni fa. Si argomentava questo, in base al fatto che studi su Carr, come quelli presenti in altri Paesi, in Italia non fossero mai stati fatti seriamente, se non da pochi, e che i saggi sul genere poliziesco, qui da noi, si contassero sulle dita di una mano. Ero io soprattutto a chiedermi perché ciò dovesse accadere in Italia, mentre altrove la situazione è diversa (ma poi..mica tanto!).. E mi ricordo che ci fu chi disse che prima di pubblicare i saggi, si sarebbe dovuto pubblicare tutto il corpus dell’autore.

Ora di Carr o Ellery Queen, mentre in edicola è stato pubblicato tutto il corpus, in libreria sono stati posti in vendita alcuni romanzi, e alcune antologie di racconti, ma..non tutto.

Per Agatha Christie invece, si è pubblicato tutto, ma proprio tutto. E, coerentemente, su Agatha Christie sono usciti anche saggi e studi: ricordo alcune biografie (tra cui quella di Gyl) ed un ottimo saggio sulla sua opera, “Guida alla lettura di Agatha Christie” di Luigi Calcerano e Giuseppe Fiori, pubblicato negli Oscar Mondadori, ma da molti anni esaurito. E da molti anni non si vedeva altro.

Ora invece, da due anni circa, è presente nel catalogo Oscar Mondadori, un’opera assai meritoria di John Curran : “I Quaderni Segreti di Agatha Christie – nell’Officina della Signora del Giallo”, Agatha Christie’s Secret Notebooks .

John Curran, uno dei massimi studiosi al mondo dell’opera della Christie, in questo suo sorprendente saggio, illustra il contenuto degli importantissimi settantatre taccuini autografi della Christie, scoperti nella Biblioteca di Greenway House, dimora dove la scrittrice visse per vent’anni, materiali resi pubblici solo dopo la morte di Rosalind, figlia della Christie e del primo marito Archibald Christie, avvenuta nel 2004. I taccuini contengono moltissimo materiale autografo, importantissimo per capire la genesi di molti capolavori, tra racconti, romanzi, drammi teatrali. Completano il pur meritorio saggio, due racconti, inediti, pubblicati per la prima volta: “La cattura di Cerbero” e “Il mistero della pallina del cane”. A questi due racconti viene dedicata un’appendice apposita, che ne spiega la genesi.

Perché innanzitutto tanti taccuini? E’ presto detto. Agatha Christie era una scrittrice assai meticolosa, precisa, che appuntava tutte le idee che le venivano, e poi decideva quale elaborare e quale no; lo stesso colpevole, da inchiodare nel finale, veniva scelto in una rosa in un primo tempo allestita. Era insomma tutto un lavoro certosino.

I vari capitoli ci mostrano le fasi elaborative dei vari romanzi, e quali romanzi tra altri lei considerasse i suoi preferiti: per es. veniamo a sapere che se di sei romanzi scritti, cinque erano puro lavoro mentre il sesto era scritto per puro piacere, beh “E’ un problema” (Crooked House) era ritenuto uno dei romanzi più cari dalla Christie, che rifiutò su richiesta di Collins di cambiare il finale e lasciare quello sconvolgente che aveva creato:

Il volume, interessante per tutti coloro che abbiano, almeno una volta nella vita, letto qualcosa della Christie, diventa importantissimo per tutti coloro che invece hanno letto tutto o quasi della scrittrice, in quanto per la prima volta, potranno rendersi conto di tante piccole cose, che magari erano rimaste inappagate, oppure conoscere i retroscena di tutto ciò che si è letto. Faccio un esempio.

“Se Morisse Mio Marito”, pubblicato in U.K. nel 1933 col titolo Lord Edgware dies, in U.S.A., nel 1935, ebbe un titolo curioso: Thirteen at Dinner. Ora, devo ammettere, che, se non avessi letto il libro fondamentale di Curran, non avrei mai saputo come fosse nata la storia di questo titolo, e soprattutto il perché. Il titolo americano, in pratica, si riferisce al capitolo 15 del romanzo, dove alla fine leggiamo:

-C’ero anch’io ieri sera a cena da Sir Montagu.

-Ah! Davvero?

-Sì. Eravamo tredici a tavola (Agatha Christie, Se Morisse Mio Marito, Oscar Gialli 21 del 1979 -trad. Alberto Tedeschi – pagg. 102).

In pratica il testimone dice che di sera, la morte di Lord Edgware, ebbe 12 testimoni.

In uno dei quaderni, nel N° 41, viene redatto il numero di 13 invitati, in relazione all’idea su una Detective Story Club. Fatto sta che qualche anno più tardi quell’idea è stata utilizzata, anche inconsciamente, per il particolare del romanzo e per il titolo americano. Ora, Curran spiega come quei 13 a tavola si riferissero ai componenti del Detection Club, circolo di scrittori votati al Mystery, fondato nel 1929: Sig.na Sayers e marito, Sig. Van Dine, Sig. Crofts e moglie, Sig.ra Christie, Sig. Rhode, Sig. Cole e moglie, Sig. Bentley, Sig.na Clemence Dane, Sig Berkeley e moglie – scrittore straordinario (John Curran, I Quaderni segreti di Agatha Christie, pag. 44).

Al di là dell’errore (Sig.na Sayers e marito, al posto di Sig.ra Sayers e marito), a meno che quel “Sig.na” fosse da intendersi come uno sfottò, notiamo come alla data di ideazione del romanzo, 1931, il Detection Club fosse già in essere. Tutti gli autori (invitati) sono noti al pubblico italiano ( di G.D.H.Cole recentemente è stato pubblicato un racconto nell’antologia di Polillo, “Delitti in treno” e Clemence Dane, scrittrice inglese famosa al tempo, contribuì ad alcuni romanzi del Detection Club, come The Scoop e The Admiral Floating.

Questo particolare, mi fa riflettere (e vorrei che riflettesse anche il mio lettore) su come in Christie, le idee non generavano mai dei romanzi già formati, ma come esse si sedimentassero le une alle altre nel corso del tempo: per questo i Quaderni sono così importanti. Servono cioè a verificare come determinate storie siano state generate, come poi si siano sviluppate, e infine a quale risultato siano approdate. John Curran ne parla approfonditamente.

Ricordate quale scrittrice, che compare varie volte in romanzi con Poirot, fosse l’alter ego della Christie? Ariane Oliver. Ora, a suffragio di quanto detto prima, Curran a pag. 57 ricorda come in un romanzo come Carte in tavola, viene chiesto alla scrittrice se abbia mai riutilizzato la stessa idea in due scritti diversi; e come Poirot individui la stessa trama in due scritti diversi: L’indizio della cera di candela e Il Delitto del Fior di Loto. John Curran, partendo dal presupposto che la Oliver fosse l’alter ego della Christie, illustra un’idea estremamente interessante, cioè che Agatha Christie più volte avesse utilizzato la stessa idea in vari scritti, e come spesso gli stessi racconti diventassero il substrato più fecondo per trarne dei romanzi. Un esempio è il secondo dei due racconti presentati in appendice allo studio, Il mistero della pallina del cane, che, pur finito, non fu mai consegnato alle stampe, forse perché la Christie intendeva da esso ricavare l’idea per un nuovo romanzo. Un altro esempio è Una tragedia natalizia, facente parte della raccolta Miss Marple ed i 13 problemi, che fornirà le basi per Corpi al Sole.

E in altro paraggrafo, John Curran indica come la Christie avesse utilizzato una stessa idea base, variandola, in vari racconti e romanzi, una infinità di volte.

I capitoli sono 12, e ciascuno esamina approfonditamente un aspetto diverso della cosmogonia christiana.

A completare questo straordinario studio di Agatha Christie, vi sono due racconti mai pubblicati prima: la prima versione del dodicesimo racconto compreso nella raccolta “Le dodici fatiche di Hercule”; ed il racconto Il mistero della pallina del cane, mai presentato prima, scritti di cui viene presentata la genesi e spiegato come e perché non fossero stati pubblicati al tempo.

Sapevate che nella dodicesima fatica “La cattura di Cerbero” Agatha Christie avesse identificato Cerbero con Adolf Hitler, anche se nel racconto il nome del dittatore non viene fatto? E allora si spiega il perché questa prima versione del racconto fosse stata rifiutata dallo Strand, il Magazine che aveva sempre pubblicato i racconti di Christie e come in esso fossero stati accettati solo i precedenti 11 racconti; e perché la raccolta venisse pubblicata da Collins solo nel 1947, anno in cui la Christie consegnò la seconda versione del racconto.. Il racconto viene pubblicato per la prima volta nella prima versione.

Il saggio di John Curran è forse il miglior omaggio che si potesse fare alla memoria della Christie, perché Curran si cimenta in un’opera titanica, cioè sintetizzare e categorizzare le migliaia di appunti trovati. Tuttavia al di là di questo, mi sembra che l’opera abbia anche un grande neo: Curran molto spesso si fa prendere dalla foga e rivela dei particolari che sarebbe stato meglio non indicare. Infatti, quest’opera a chi è diretta?

Sicuramente non ai neofiti, e a quelli che abbiano letto poco della Christie; sicuramente sì a coloro che invece abbiano letto tutto (o quasi tutto) e vogliano ora andare oltre, scostare il velo della trama ed addentrarsi nelle pieghe della metacritica. Per questo, forse, si sarebbe dovuto indicare il destinatario ultimo del saggio.

John Curran ha scritto, dopo questo saggio, un altro l’anno scorso, Agatha Christie’s Murder in the Making, che, ques’anno, è stato presentato nella selezione finale dell’Edgar, ma senza successo: un altro saggio su Agatha Christie, costruito sulla base del materiale proveniente dagli archivi della scrittrice.

Non so se questa seconda opera, verrà mai tradotta in Italia, ma l’auspico: John Curran ci conduce ad esaminare l’opera della Christie, descrivendone l’evoluzione stilistica, dal primo romanzo di Poirot, al primo della Marple, alla morte di Poirot architettata negli anni della seconda Guerra Mondiale, ai suoi romanzi più tardi. Curran esamina gran parte dei romanzi, e porta a conoscere cose mai sapute prima, per esempio che per Poirot at Styles Court fossero stati scritti due finali, e che solo il secondo noi tutti conosciamo: il primo lo fa conoscere per la prima volta solo lui.

Oltre a farci conoscere per la prima volta altri due racconti inediti di Agatha Christie.

 

Pietro De Palma

Uno studio importantissimo su Agatha Christieultima modifica: 2012-10-09T20:55:00+02:00da lo11210scriba
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