Hillary Waugh : L’alibi (The Missing Man, 1964) – Trad. Lydia Lax – I Gialli Segreti N°89 del 1965

alibi 001Ritorniamo a parlare di un romanzo di Hillary Waugh, l’inventore si può dire se non uno dei massimi esponenti del “Procedural”, cioè di quel genere poliziesco che ri guarda le indagini svolte dalla polizia per incriminare una tale persona: scompare quindi il detective dilettante, scompaiono i delitti eclatanti e machiavellici, e si afferma invece un’indagine più schietta e reale, in cui soppravvive purtuttavia  il metodo indiziario. Waugh tentò anche una serie “The Case of” in cui, invece del procedural più classico, debordava in hardboiled di tipo chandleriano, molto popolari al suo tempo. Diciamo subito che questa parte della sua produzione è la meno significativa, non per il genere, quanto perchè riporta cliché adottati da altri. I procedurals invece che confezionò, furono tutti in gran parte buoni, raggiungendo significativi risultati in alcuni casi:

The Missing Man è un romanzo del 1964.

Si apre con la scoperta del cadavere di una gran bella ragazza da parte di un bagnino, su una delle spiagge del Connecticut nel New England, in una macchia di vegetazione in cui di solito si nascondono le coppiette per amoreggiare.

La ragazza è completamente vestita, tranne le scarpe, lasciate lì vicino (le suole dei piedi sono insabbiate, segno che è venuta a piedi nudi sul bagnasciuga), e non indossa mutandine; inoltre non ha effetti personali (gioielli, orologio da polso) nè tantomeno la borsetta. E’ stata strangolata, ma prima di esserlo, ha avuto un rapporto sessuale. Inoltre, siccome è stata strangolata per mezzo di un pezzo di corda, è evidente che l’assassino l’abbia portata con sè, e quindi trattasi di un omicidio premeditato: qual’è quella bestia che premedita un omicidio con una donna, che evidentemente non aveva alcun sospetto sul suo partner, e ha il coraggio di aver pure un rapporto sessuale prima di ucciderla se non addirittura strangolarla mentre le sta sopra? Ci sono degli indizi che l’attestano: gli slip quando la donna era arrivata al luogo, erano addosso, e solo prima di morire, erano stati tolti, tanto che sulla pelle era rimasto il segno dell’elastico; e anche un segno sull’anulare, fa presumere che sia stato portato via un anello. Quindi…anche una rapina? Chi è la donna? E chi l’ha uccisa? Iniziano le indagini.

Le uniche cose in mano alla polizia sono la foto, e il calco dei denti.

Purtroppo la vittima è stata scoperta nel weekend, e quindi per avere l’aiuto dei giornali in una possibile identificazione del cadavere dovranno passare dei giorni.

Prima è la padrona di una pensione a “La Piccola Bohéme” il villaggio di case a ridosso della spiaggia, sotto Indian Lake, a farsi avanti e riconoscerla: è Elizabeth Moore, una sua pensionante. Si è presentata con una valigia: l’ha riconosciuta dalla foto segnaletica. Aveva con sè una fede nuziale e un orologio con dei brillantini, che l’assassino le ha portato via, ma che sono su una foto che Fellows il capo della polizia locale trova in camera sua. La valigia non ha effetti personali di alcun genere: solo una etichetta stinta potrebbe avvalorare l’ipotesi che la donna in passato abbia viaggiato per aereo o per mare. Elizabeth pare che fosse vedova da poco, circa tre mesi e che il marito, Harry fosse morto per un incidente automobilistico.

Chi è Harry? Chi è Elizabeth? Due nomi sconosciuti! Parte un’indagine a tutto campo, e nulla viene dimenticato. Oltre che la pensionantte, si presentano anche alcune delle coppie che sono solite passare del tempo sul bagnasciuga a fare l’amore: prima John Carlson e Linda Waters, che affermano di aver visto una coppia, che potrebbe essere stata quella della vittima e del suo assassino doirigersi verso la macchia, e di aver sentito una doppio rifiuto pronunciato dalla ragazza e poi il silenzio; e poi un’altra coppia, Hank Wilson ed Adele  Edmund, arrivate più tardi, ma che riferiscono di uno strano tipo che va ad illuminare le coppiette con una torcia elettrica.

La pista promettente che porta a questa specie di giovane guardone, tramonta ben presto, e Fellows e Wilks, si trovano con un pugno di mosche. Anche la pista che porterebbe a Pittsfield, una grande cittadine delle vicinanze, in virtù di una lettera che Betty avrebbe ricevuto, tramonta ben presto, come pure quella che Harry sia morto in Connecticut. Quando tuttavia si dispera di trovare più alcun appiglio, per caso uno dei poliziotti incaricati di esaminare i passeggeri in uscita e in entrata dal porto di New York, trova proprio Signor Harrry Moore e Signora Harry Moore. Prende contatto con uno dei passeggeri che li informa di ricordarsi bene della coppia, anche perchè pur essendosi prenotati per tutta la crociera, in realtà erano scesi prima, coi loro bagagli, in concomitanza col furto in parecchie cabine occupate da persone anziane che Harry aveva frequentato assiduamente durante il viaggio.

Anche questa pista però ben presto subisce un colpo, quando della coppia non si riesce a trovare più alcuna notizia. L’indagine si riapre quando però i connotati dei due vengono assimilati ad una coppia con cognomi diversi: Harry e Betty Cooper, abitanti a Pittsfield. Quando arrivano alla casa dove i due avevano abitato, ecco un’altra sorpresa: la vicina afferma che la signora è partita poco tempo prima, mentre lui è partito parecchio tempo prima. E’ partita quando ha ricevuto comunicazioni dal marito di raggiungerlo. E pur partendo con una valigia solo (quelal ritrovata nella pensione), il grosso del mobilio e degli effetti personali è stato traslocato da un’agenzia di cui però non è rimasto alcun segno del passaggio: la fortuna arriva in soccorso quando per caso qualcuyno guarda nelal cassetta postale e lì trova la fattura intestata al merito, dell’agenzia di triaslochi. Risalendo all’indirizzo, riescono finalmente a mettere le mani sugli effetti personali della vittima, tra cui tre lettere, che permettono loro di  accusare definitivamente il marito di uxoricidio premeditato: emerge come movente il fatto che il marito avesse un’amante e che la moglie non volesse il divorzio, innamorata com’era e speranzosa che il marito tornasse da lei, ancora giovane, 22 anni, e le concedesse la gioia di avere un figlio. Emerge tuttavia anche come il marito avesse conosciuto la moglie molto prima, quando erano giovani, ed emergono anche altri due nomi: quello di due donne., tra cui la sorella di Betty, provata da un recente aborto. Supponendo che la sorella le avesse inviato dei fiori, si rivolgono a dei fiorai e risalgono al vero cognome della giovane, Larkhin. Sulla base di esso riescono a trovare la madre del marito a New York, e il cerchio comincia a chiudersi, quando la madre da una foto del figlio. Proprio quella foto, ricorderà a Fellows qualcuno che all’inizio del caso aveva parlato con lui.

Sulla base di una intuizione riguardante il posto dove potesse risiedere, e tentando proprio Pittsfield, riescono a trovare che quella persona abita effettivamente lì. La padrona di casa, li informa che lui è andato via, e quando fellows la informa che lui e lei hanno prmeditato la morte della moglie, per potersi sposare, lei distrugge uno dei due alibi su cui l’uomo fondava la sua estraneità: lei non l’aveva visto in un tale posto la sera dell’omicidio di Betty, ma sull’estraneità della fidanzata metteva la mano sul fuoco.

L’ultimo atto, riuscirà a demolire l’altro alibi, dato all’assassino dalla fidanzata, e a dimostrare la colpevolezza dell’uomo tornato dal viaggio di nozze assieme alla moglie, sulla base proprio dell’orologio da donna indossato dalla moglie, regalo del marito, e appartenuto a Betty sino alla sera dell’omicidio, colpo di scena finale.

Il romanzo, identificato come un Mystery, non lo è certamente quanto piuttosto un “thriller – potremmo dire – deduttivo”: non dobbiamo scegliere in una rosa di sospettati, perchè il sospettato è uno solo; IL MOVENTE è il più classico in casi come questo e l’assassino il più ovvio: liberarsi della moglie affinchè il marito, non potendo disporre della propria libertà attraverso il divorzio, possa ottenerla in altro modo; tuttavia se la moglie ha un nome fittizio da cui non si ricava il suo passato, l’uomo è il vero punto interrogativo della vicenda, tanto che si giustifica il titolo in inglese del romanzo: l’Uomo scomparso (The Missing Man); il pezzo di corda con cui la donna è stata strangolata, fa ipotizzare all’inizio del romanzo la premeditazione dell’omicidio, cosa che poi viene avvalorata alla fine, sulla base della lettura di una delle tre lettere con cui l’omicida aveva dato disposizioni alla moglie, su come arrivare a “La Piccola Bohéme”, dove trovare alloggio, come qualificarsi, che balle raccontare sul proprio passato, come arrivare in spiaggia persino. Un elemento di depistaggio che era stato usato, aveva riguardato la sparizione delle mutandine, accreditando così la pista, peraltro mai presa in considerazione, del maniaco sessuale (il maniaco sessuale in un raptus avrebbe strozzato  la donna ma perchè si sarebbe portata appresso, apposta una corda, se non avendone premeditato la morte?).

Il thriller ha delle movenze esclusivamente Mystery, non essendoci per nulla ceneri hardboiled che pure avevamo notato nell’esordio di Waugh, Madam Will Not Dine Tonight, e che ci saranno ampliate in alcuni romanzi tardi della mertà degli anni ’80. Tuttavia notiamo una certa somiglianza con altri romanzi pure procedural, per es. col famosissimo Sleep Long My Love: la vicenda è un omicidio che nasce all’interno di una coppia, in cui lui vuole troncare la storia e lei non glielo permette; lei viene uccisa, e lui fa di tutto perchè l’identificazione sia sua sia della sua vittima siano il più difficile possibile; lui non è una persona che scende dal cielo, ma è presente all’inzio del romanzo (una discendenza da Van Dine?) seppure in una veste che presupporrebbe l’estraneità alla vicenda delittuosa; viene in certo modo ribaltato il rapporto vittima carnefice, perchè in definitiva lui uccide lei in quanto messo nella condizione di recuperare la sua libertà solo in un modo possibile, obbligato dalla volontà ferrea di lei di non darla vinta a lui ma invece di voler indirizzare la loro vita familiare. Tuttavia nei due casi, pur essendo maggiormente efferato il modus in Sleep long in quanto il cadavere viene bruciato, rilevo come l’efferatezza dell’omicidio sia inversamente proporzionale alla cattiveria dell’omicida, in quanto nel nostro caso, pur avendo “solamente” strangolato la sua vittima, non arrecando alcun vilipendio al cadavere, è particolarmente odioso, in quanto prima dell’omicidio o anche addirittura durante, lui ha con lei un ultimo rapporto sessuale, una sorta di “ultimo desiderio del condannato a morte”, che da lei può esser stato visto come un tentativo di riconciliazione col marito, ma non da lui, che invece “gode” due volte: una sessualmente, l’altra avendo liquidato la moglie che impediva un matrimonio particolarmente redditizio.

Hillary Waugh non eccede in descrizioni nè in ritratti psicologici, e pertanto la lunghezza del romanzo non è mai eccessiva. Questo ha anche la sua importanza, perchè un testo non molto lungo , se impostato bene, in quanto thriller, ha una sua forza intrinseca, e procede spasmodicamente verso il finale. Tenendo presente, che vi è sempre un colpo di scena finale, che qui è addirittura doppio: innanzitutto, l’identificazione dell’omicida in qualcuno che abbiamo visto all’inizio del romanzo; e poi qui, addirittura la comparsa di qualcosa che era statato sottratto alla vittima (un orologio d’oro con brillantini, probabilmente donatole da lui in un momento felice del loro menage) al polso della nuova moglie, a sancire una continuità di appartenenza al marito, ma anche ovviamente la prova principale della sua colpevolezza. La poca lunghezza del testo non è riferibile per di più solo alla edizione italiana ma anche a quella originaria.

Scattante traduzione di Lydia Lax, una veterana nelle traduzioni degli anni ’60.

Pietro De Palma

 

 

 

 

 

 

Hillary Waugh : L’alibi (The Missing Man, 1964) – Trad. Lydia Lax – I Gialli Segreti N°89 del 1965ultima modifica: 2018-03-15T00:09:06+01:00da lo11210scriba
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